L’Italia, la NATO e il futuro della sicurezza cooperativa

L’organizzazione della 58ma Assemblea Generale dell’ATA da parte del Comitato Atlantico Italiano s’inserisce nella tradizione atlantica del nostro Paese ed è stata un’occasione utile per contribuire a definire le future strategie della NATO e promuovere nuove prospettive di sicurezza cooperativa. La realizzazione di tali prospettive è essenziale per affrontare con successo le sfide emergenti alla sicurezza che, dal Mediterraneo all’Afghanistan, riguardano la comunità atlantica.

La 58ma Assemblea Generale ha, pertanto, inteso riservare ampio spazio ai problemi del Mediterraneo e del Medio Oriente, con un approccio innovativo e concreto che in questi mesi ha coinvolto centinaia di selezionati ricercatori, giovani professionisti e studenti universitari, che saluto oggi e che nella giornata di ieri hanno animato in questa stessa sala lo Youth Atlantic Forum. È, infatti, tra i giovani che vanno gettati i presupposti di relazioni internazionali improntate alla cooperazione, anche nel settore della sicurezza.

Da tempo, il Comitato Atlantico Italiano sta concentrando i suoi sforzi per creare opportunità d’incontro e di approfondimento della conoscenza reciproca tra giovani rappresentanti delle due sponde del Mediterraneo, nella convinzione che una migliore comprensione dell’altro sia il primo passo verso il consolidamento di un’autentica cooperazione. Opporre pregiudizio a pregiudizio non serve l’obiettivo della costruzione di una sicurezza cooperativa, ma alimenta crisi e conflitti che oggi sembrano non avere mai fine, ma dai quali non ci è permesso distogliere l’attenzione.

Inoltre, le sfide emergenti alla sicurezza della comunità atlantica richiedono un rinnovato approccio cooperativo nello sviluppo di una difesa moderna e delle relative capacità. In un quadro d’ineludibili economie dovute alla crisi finanziaria, occorrerà promuovere uno sviluppo di capacità che, attraverso la prioritarizzazione, la specializzazione e la multinazionalizzazione costituisca, altresì, un volano per la ripresa economica.

Sono questi alcuni dei temi che abbiamo affidato all’analisi ed alla discussione dei Forum che animeranno questa Assemblea Generale, il cui spirito s’inserisce pienamente nella tradizione atlantica nazionale e nel contributo che il Comitato Atlantico Italiano ha offerto nell’ambito dell’ATA fin dalle sue origini.

Desidero ricordare l’Ambasciatore Paolo Pansa Cedronio, tra i più illustri fondatori del Comitato Atlantico Italiano e recentemente scomparso, per il grande impegno profuso, anche come Vice Presidente dell’ATA, nella diffusione di una coscienza e dei valori atlantici. Valori che sono stati raccolti, preservati e promossi per oltre cinquant’anni dal Comitato Atlantico Italiano e che oggi consegnamo a questa Assemblea.

Intervento alla Cerimonia d’Apertura della 58^ Assemblea Generale dell’Atlantic Treaty Association