Report: Consiglio Atlantico Italiano 2019

Consiglio Atlantico Italiano

Velletri, 16-18 maggio 2019

 

Dal 16 al 18 maggio 2019 ha avuto luogo a Velletri, presso la prestigiosa Sala Consiliare del Palazzo Comunale e presso la Casa delle Culture, il Consiglio Atlantico Italiano che ha riunito autorevoli esponenti del mondo politico, diplomatico, militare, accademico e dei media unitamente alle diverse componenti nazionali e regionali del Comitato Atlantico Italiano, inclusa quella giovanile (YATA Italy).

Il Consiglio è stato convocato dal Comitato Atlantico Italiano in occasione del settantesimo anniversario dell’Alleanza Atlantica al fine di approfondire e aggiornare le proprie strategie e definire un piano d’iniziative volto a contribuire ad un più efficace ruolo dell’Italia nella NATO.

L’evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Velletri ed è stato organizzato con il contributo della Regione Lazio e della Banca Popolare del Lazio.

Attraverso i rispettivi indirizzi di saluto, il Sindaco di Velletri, Sig. Orlando Pocci, l’Assessore alla Cultura, dott.ssa Romina Trenta e la Vice Presidente del Comitato Atlantico Italiano, dott.ssa Antonietta Dal Borgo, hanno espresso soddisfazione per la scelta di Velletri quale centro delle riflessioni sul futuro della sicurezza atlantica e per l’attenzione che con le stesse si è inteso rivolgere alle nuove generazioni.

Il Ministro Plenipotenziario Diego Brasioli ha rivolto un indirizzo di saluto ai partecipanti nella sua qualità di Vice Direttore Generale per gli Affari Politici e Direttore Centrale per gli Affari di Sicurezza del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il Min.Plen. Brasioli ha ricordato come l’Alleanza nasca sui valori condivisi che sono alla base delle nostre società libere e democratiche e per la cui difesa si è dotata di uno strumento militare. La NATO è divenuta nel tempo un attore strategico sempre più determinante per promuovere la pace e la stabilità internazionale. La NATO, ha sottolineato il Min. Plen. Brasioli, è chiamata oggi ad affrontare nuove e più ampie sfide, interne ed esterne. In tale contesto, secondo il Ministro Plenipotenziario, occorrerà muoversi su tre direttrici: mantenere l’impegno militare assicurando adeguate capacità attraverso l’industria della difesa; sviluppare una “smart public diplomacy” e promuovere i valori fondati sul pluralismo. “L’Italia – ha concluso il Min. Plen. Brasioli – si conferma membro affidabile ed efficace dell’Alleanza, grazie allo straordinario impegno delle nostre Forze Armate in vari teatri internazionali, dall’Afghanistan ai Balcani, e continuerà ad offrire il suo prezioso contributo anche per la stabilità del Mediterraneo”.

All’indirizzo di saluto espresso in apertura dal Min. Plen. Brasioli, ha fatto seguito quella dell’On. Roberta Angelilli, già Vice Presidente del Parlamento Europeo.

Considerate le crescenti instabilità dell’attuale scenario di sicurezza, l’On. Roberta Angelilli ha auspicato una maggiore consapevolezza e altrettanto impegno delle forze politiche nazionali a favore di un piano d’azione che contempli adeguate risorse umane e finanziarie per una politica di difesa efficace.

L’intervento d’apertura dei lavori del Consiglio Atlantico Italiano è stato svolto dal Presidente del Comitato Atlantico Italiano, Fabrizio W. Luciolli.

Dopo aver espresso un sentito ringraziamento alle autorità presenti per la loro partecipazione, il Presidente del Comitato Atlantico Italiano ha spiegato le ragioni della convocazione del Consiglio Atlantico, da ricercarsi sia nella necessità di riflettere su un anniversario tanto significativo quale quello dei 70 anni dell’Alleanza Atlantica sia nella volontà del Comitato Atlantico Italiano di aggiornare le proprie strategie e di dotarsi di un piano di azione per i prossimi anni. Il Presidente Luciolli ha sottolineato che il compito degli autorevoli componenti del Comitato Atlantico Italiano è, altresì, quello di offrire alle istituzioni nazionali linee strategiche per perseguire con accresciuta efficacia gli interessi nazionali del Paese nei consessi internazionali. Tale missione, per Luciolli, appare oggi ancor più rilevante. In uno scenario di “insicurezza” in cui nessun paese è in grado da solo di affrontare le nuove e più complesse minacce “l’Italia può perseguire adeguatamente il proprio interesse nazionale solo attraverso una partecipazione attiva nelle istituzioni internazionali e, in particolare, nell’Alleanza Atlantica”. Il Presidente Luciolli ha quindi declinato quelli che ha ritenuto debbano essere i quattro punti cardinali su cui orientare la strategia di politica estera e di sicurezza nazionale: 1. Rafforzamento del legame transatlantico; 2. Sviluppo di una strategia nei confronti della Federazione Russa; 3. Rilancio della presenza nazionale nei Balcani; 4.  Definizione di un’agenda coerente per il Mediterraneo e, in particolare, per la Libia.

La prima sessione del Consiglio Atlantico Italiano è stata dedicata al settantesimo anniversario dell’Alleanza Atlantica. La sessione è stata presieduta e introdotta dall’Amb. Gabriele Checchia, Presidente del Comitato Strategico del Comitato Atlantico. Sono intervenuti: il Prof. Massimo De Leonardis, Ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali e delle Istituzioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; il Generale C.A. Giorgio Battisti, Comitato Strategico del Comitato Atlantico Italiano e il Professor Antongiulio De’Robertis, Vice Presidente del Comitato Atlantico Italiano.

Il Prof. De Leonardis ha aperto la sessione con un intervento sul passato, presente e il futuro del Legame transatlantico. Il Prof. De Leonardis ha osservato come nel corso degli ultimi trent’anni i legami transatlantici siano stati indeboliti dalla radicale trasformazione del panorama geostrategico. In tale contesto, la NATO è sopravvissuta anche dopo la caduta del muro di Berlino grazie alla propria capacità di adattamento e per l’insieme dei valori che uniscono le due sponde dell’Atlantico. In tale contesto, per il Prof. De Leonardis appare ingiustificato l’allarme secondo cui Washington non sarebbe più interessata all’Europa, in quanto non cambiano le priorità fondamentali delle due sponde dell’Atlantico ma è lo scenario internazionale che vede la presenza di nuovi attori, quali la Cina e il sorgere di nuove minacce e sfide nuove sfide, come il terrorismo e la crisi migratoria. Per il Prof. De Leonardis, dal punto di vista dei valori le due sponde dell’Atlantico restano le due aree geopolitiche più vicine al mondo. L'”effetto Trump” non andrebbe, pertanto, sopravvalutato. De Leonardis ha concluso ritenendo che la NATO può sopravvivere in Europa anche solo come deterrente e come strumento di lotta al terrorismo, ma ha l’opportunità di riscoprirsi alleanza per la libertà collaborando con gli Stati Uniti su scala globale.

L’intervento del Generale C.A. Battisti ha ricordato come la NATO costituisca la più longeva alleanza politico-militare della storia, la cui pietra angolare è la coesione. Il Generale ha, inoltre, evidenziato la consolidata interoperabilità tra le Forze Armate dei Paesi membri, frutto di settant’anni di cooperazione e di attività comuni, da una catena di comando chiara e lineare, da una concreta capacità di pianificazione operativa relativa alle aree regionali d’interesse e da una stretta connessione tra la direzione politica del Consiglio Atlantico e la struttura di comando nelle operazioni. Il continuo scambio di esperienze tra il personale delle attuali ventinove nazioni contributrici, ha aggiunto il Gen. Battisti, rappresenta un “moltiplicatore di potenza”: un fattore propulsivo e un riferimento in termini di professionalità, cultura e spirito di corpo. Il Generale ha concluso evidenziando come non esistano al momento valide alternative alla NATO, in quanto nonostante le velleità e dichiarazioni d’intenti, l’Europa tuttora “non esiste come soggetto geopolitico e militare”.

La prima sessione è stata chiusa dall’intervento del Prof. Antongiulio De’Robertis, secondo cui nella fase attuale del sistema internazionale la NATO può avere un’influenza determinante per assicurare la sopravvivenza di quel Liberal International Order di cui è stata garante per tutta durata della Guerra fredda. L’obiettivo della NATO ha proseguito, dev’essere quello di invitare la Federazione Russa all’osservanza di quell’“ordine” nel rispetto della stabilità, assicurando piena osservanza dei principi di Helsinki del 1975 – ribaditi anche nella carta di Parigi del 1990 – ed in particolare dei due pilastri della non ingerenza negli affari interni dei singoli Stati e del rispetto dell’assetto territoriale esistente. Il Professore ha poi concluso sottolineando come nell’attuale contesto internazionale sia opportuno tener presenti le ragioni dell’instabilità diffusa nelle regioni orientali europee e ad esse limitrofe che vanno ricondotte anche alla non uniforme applicazione del principio di autodeterminazione dei popoli nel processo di System Reconstruction dello spazio ex sovietico all’indomani del dicembre 1991.

La seconda sessione del Consiglio Atlantico Italiano ha inteso portare la riflessione sul Futuro della NATO e sul ruolo dell’Italia. Sono intervenuti: l’On. Daniele Capezzone, giornalista e co-direttore della rivista “Atlantico”; il Dott. Alessandro Marrone, Responsabile del Programma Difesa dell’Istituto Affari Internazionali; il Col. Franco Merlino, Direttore del Centro di Eccellenza della NATO per la Security Force Assistance; il Prof. Col. Vittorfranco Pisano, Presidente della Commissione per il Contrasto al terrorismo del Comitato Atlantico Italiano.

L’On. Daniele Capezzone ha sottolineato come in una “fase in cui tornano tensioni internazionali, l’Italia non possa permettersi posizionamenti ambigui: il nostro posto è nella NATO, in un chiaro schieramento occidentale e atlantico”. Ciò anche in considerazione delle perplessità espresse sull’ipotesi di un esercito europeo, che non dovrà, comunque, portare a una divaricazione o a una distinzione rispetto alla NATO, o comunque a un posizionamento europeo “terzo”.

Con riferimento al futuro della NATO, l’On. Capezzone auspica un ruolo non solo ad Est ma anche in prospettiva mediterranea.

L’analisi del Dott. Alessandro Marrone ha voluto evidenziare come la Difesa europea sia importante per due motivi fondamentali: la Brexit e l’elezione del Presidente Donald Trump. Il Dott. Marrone ha sottolineato la necessità di ridurre la frammentazione all’interno dell’Unione Europea e quella di aumentare il Fondo di difesa promuovendo la cooperazione ma evitando il bilateralismo franco-tedesco. Per il Dott. Marrone è, inoltre, da evitare il rischio che trovi spazio la visione francese di una autonomia strategica di difesa europea slegata dalla NATO. Ciò approfondirebbe le divisioni interne all’Unione Europea e lascerebbe l’Unione da sola di fronte alla Federazione Russa. Per tal motivo l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione Europea e gli altri organi competenti dovranno continuare a mantenere un approccio multilaterale. Il Dott. Marrone ha concluso ricordando che la NATO è stata e rimane rilevante: per aver saputo garantire sia la pace dell’Occidente che la pace in Occidente; perché mantiene le due sponde dell’Atlantico unite; perché promuove il dialogo tra gli Stati membri e anche con i partner, in particolare la Federazione Russa, e perché si propone come tramite per la cooperazione sui temi di sicurezza con i paesi al sud del Mediterraneo.

Il Col. Franco Merlino, Direttore del NATO Security Force Assistance Centre of Excellence (SFA CoE), ha illustrato il ruolo del Centro di Eccellenza che la NATO ha costituito presso Cesano su iniziativa italiana, sostenuta da Albania e Slovenia. Il Centro ha lo scopo di realizzare un hub di riferimento per l’Alleanza, i suoi Paesi e i Partner, al fine di approfondire i complessi ed articolati sistemi ed aspetti esecutivi legati alle attività di Assistenza in aree di crisi alle Forze di sicurezza locali e alle istituzioni ad esse associate.

La seconda sessione dei lavori è stata chiusa dall’intervento del Prof. Col. Vittorfranco Pisano il quale ha analizzato le costanti e le variabili del terrorismo contemporaneo. Il Prof. Col. Pisano ha evidenziato come ai fini del contrasto al terrorismo sia imprescindibile un’analisi scientifica della casistica pregressa e il monitoraggio costante e puntuale dei diversi contesti geopolitici e dell’andamento della minaccia. Per il Prof. Col. Pisano il terrorismo deve continuare a rappresentare un elemento prioritario dell’agenda politica della NATO che è dotata di strumenti in grado di offrire uno straordinario valore aggiunto al contrasto del fenomeno.

Il pranzo di Venerdì 17 presso il Casale della Regina è stato caratterizzato dall’intervento del Sen. Raffaele Fantetti che, nella sua qualità di Rappresentante eletto dagli italiani all’estero, ha espresso apprezzamento per l’azione del Comitato Atlantico Italiano e ha delineato le complesse dinamiche che governano l’azione del Parlamento sui più rilevanti temi di sicurezza euroatlantica.

Sabato 18 i lavori del Consiglio Atlantico Italiano hanno avuto luogo a porte chiuse presso la Casa delle Culture. I Delegati nazionali hanno avuto la possibilità di discutere apertamente dei diversi temi oggetto delle analisi delle sessioni del giorno precedente al fine di definire le strategie il Piano d’azione del Comitato Atlantico Italiano nelle aree della formazione, informazione e comunicazione.

Dopo aver riesaminato e discusso le principali dinamiche in atto nel sistema internazionale, i Delegati del Consiglio Atlantico Italiano hanno delineato le strategie del Comitato Atlantico Italiano, hanno definito le linee guida e i relativi i programmi da sviluppare. Particolare attenzione è stata riservata dai partecipanti al Consiglio Atlantico Italiano ai programmi da rivolgersi verso le nuove generazioni.

In occasione del Consiglio Atlantico Italiano particolare rilievo hanno, altresì, rivestito le visite culturali presso il Museo Civico Archeologico e il Museo Diocesano di Velletri.

Particolarmente apprezzati anche i momenti sociali realizzati a Velletri che hanno permesso ai numerosi delegati convenuti dalle diverse regioni d’Italia di familiarizzare con la realtà e i cittadini veliterni.

Si ringrazia infine l’IPSSAR Ugo Tognazzi di Velletri per l’eccellente servizio svolto durante l’evento.