L’Alleanza nell’era cibernetica

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Il 4 aprile 2014, l’Alleanza Atlantica compirà 65 anni. Dal giorno della sua nascita la NATO ha attraversato diverse fase storiche, ognuna delle quali contrassegnata da nuove sfide e minacce alla sicurezza dei suoi Stati membri.

Tuttavia, il variare degli scenari di sicurezza non ha mutato la funzione essenziale dell’Alleanza per la quale è stata originariamente istituita, ovvero la difesa dei territori, delle popolazioni e dei valori delle nazioni che ne fanno parte.

Questi principi, enunciati nel Preambolo del Trattato Nord-Atlantico – concepito nella fase iniziale della Guerra Fredda – rimangono validi anche per l’attuale era caratterizzata da attacchi cibernetici che minacciano il benessere e la stabilità dei popoli della comunità atlantica.

Nel prestare una crescente attenzione all’emergere di sfide e minacce connesse al fattore tecnologico ed allo spazio cibernetico, la NATO adempie alla sua funzione di sempre: la protezione della sicurezza degli Stati membri e dei principi di democrazia e libertà su cui essi si fondano.

Riaffermare la continuità del ruolo della NATO serve a riannodare i fili con il recente passato, favorendo la consapevolezza, specie nelle giovani generazioni, del corso storico da cui tutti proveniamo e, di conseguenza, dell’immutabile “ragion d’essere” dell’Alleanza.

Il Forum odierno, inoltre, pone al centro della discussione l’elemento essenziale per una difesa efficace degli Stati membri anche nello spazio cibernetico: ovvero, la “sicurezza cooperativa”.

La natura e la complessità della nuova minaccia, unitamente alla sfavorevole congiuntura economico-finanziaria, rendono, difatti,  indispensabile il rafforzamento della cooperazione fra i paesi membri della NATO, in una prospettiva di Smart Defense che coinvolga attivamente sia gli alleati europei che le due sponde dell’Atlantico.

Le fibrillazioni che – come nelle passate settimane – talvolta hanno animato le relazioni tra Europa e Stati Uniti, non possono intaccare quel “legame transatlantico”, strutturale, basato su valori comuni ed interessi di sicurezza condivisi, che costituisce il fondamento dell’Alleanza.

Allo stesso tempo, è necessario sviluppare una partnership più approfondita con gli operatori del settore privato, tipicamente all’avanguardia dinanzi allo spazio cibernetico, e con organizzazioni internazionali che come la NATO sono chiamate ad intervenire per proteggere i propri sistemi di comunicazione e funzionamento.

In tale prospettiva, appare essenziale promuovere nuove e più efficaci iniziative di dialogo e cooperazione tra l’Unione Europea e la NATO, i due volti della stessa moneta, che appaiono necessarie per rafforzare le capacità di difesa dagli attacchi cibernetici di entrambe le organizzazioni.

Una maggiore osmosi, inoltre, dovrebbe caratterizzare i rapporti che le Istituzioni euro-atlantiche e nazionali intrattengono con i think tanks e gli istituti accademici, civili e militari, che offrono un importante contributo dal punto di vista dell’elaborazione concettuale e scientifica in campo cibernetico.

Attraverso il coinvolgimento nel Rome Atlantic Forum dei diversi attori che si occupano di sicurezza cibernetica, il Comitato Atlantico Italiano ha, pertanto, inteso offrire un proprio contributo scientifico volto a promuovere quelle dinamiche di “sicurezza cooperativa” necessarie per fronteggiare adeguatamente le sfide e le minacce legate allo spazio cibernetico con cui le nuove generazioni saranno presto chiamate a confrontarsi.

Intervento al Rome Atlantic Forum, 2 dicembre 2013.