Autorità, signori e signore,
sono particolarmente onorato e desidero ringraziare i promotori di questa iniziativa per avermi rivolto l’invito a prendere parte a un evento di così grande significato. Il Premio Legalità oltrepassa, infatti, i confini della cerimonia odierna, richiamandoci ad un impegno costante, quotidiano, volto a far sì che a prevalere non siano coloro i quali, con il loro operato criminoso, minano le fondamenta della nostra società; una società che vogliamo libera, avanzata, in cui le giovani generazioni siano proiettate verso traguardi sempre nuovi.
Il nesso tra Legalità e Sviluppo è inscindibile ed esso, a sua volta, poggia su un altro elemento di cruciale importanza: la Sicurezza. Senza Sicurezza non può esserci Legalità e di conseguenza non può esserci Sviluppo. È solo all’interno di una cornice di Sicurezza che una società può crescere e prosperare. Le condizioni per la definizione di tale cornice si creano, però, guardando ben al di là del nostro territorio di appartenenza. È così da sempre, ma lo è ancor più oggi, in un mondo globalizzato, dove le distanze geografiche si annullano con una rapidità di gran lunga maggiore rispetto al passato e le frontiere si fanno talvolta meramente virtuali. Ecco, allora, come la Sicurezza nazionale, e con essa la garanzia di Legalità e Sviluppo, divengono variabili strettamente dipendenti dal mantenimento della Sicurezza su scala regionale ed internazionale. Ciò è tanto più evidente nel Mediterraneo, per la cui Sicurezza la NATO continua a svolgere un ruolo essenziale.
Le navi dell’Alleanza proseguono nel pattugliamento delle acque del Mediterraneo, intrapreso oltre 10 anni fa con la missione Active Endeavor, e hanno esteso il proprio raggio d’azione al Corno d’Africa con l’operazione Ocean Shield. La NATO, inoltre, conduce numerosi programmi di cooperazione con i Paesi partner della riva Sud del Mediterraneo, alcuni dei quali hanno partecipato e partecipano tuttora, alle operazioni di gestione delle crisi guidate dall’Alleanza, come in Afghanistan e Libia. Il Dialogo Mediterraneo e l’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul hanno straordinarie potenzialità, sebbene si trovino oggi in una fase interlocutoria dovuta alle varie situazioni d’instabilità da cui Nord Africa e Medio Oriente sono attraversati. Ciononostante, l’avanzamento dei Partenariati e l’elaborazione di risposte sinergiche e coordinate tra l’Alleanza e i suoi partner regionali, restano indispensabili per fronteggiare efficacemente le sfide e le minacce alla Sicurezza mediterranea ed euro-atlantica, secondo quel principio di ‘Sicurezza cooperativa’ sancito dal nuovo Concetto Strategico della NATO. In tale contesto, l’Italia è chiamata a ricoprire un ruolo determinante.
Il nostro Paese, con la sua tradizionale vocazione mediterranea e la capacità di saper interloquire con i diversi attori regionali, è più di altri in grado di promuovere soluzioni comuni ai problemi comuni che interessano l’area e di facilitare la ricomposizione di tremende fratture politiche come quelle che oggi sconvolgono la Siria, riportando la Pace e la Stabilità. La vicinanza dell’Italia ai popoli della regione del Mediterraneo e la bontà delle relazioni ci uniscono, sono testimoniate dalla partecipazione alla cerimonia odierna di un gruppo di giovani ricercatori, professionisti e studenti universitari provenienti dal sud del Mediterraneo e dai Balcani, che si trovano qui a Paestum per lavorare insieme all’elaborazione di progetti volti a favorire il dialogo e la cooperazione nella regione. Questa iniziativa s’inserisce nel quadro dei programmi giovanili del Comitato Atlantico Italiano ed è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione per la Legalità e lo Sviluppo, la Fondazione Giambattista Vico e il Rotary Club di Paestum.
Pace e Legalità si costruiscono, anzitutto, tra i giovani, favorendo l’incontro tra storie, culture e tradizioni diverse per superare i pregiudizi le sfide comuni del nuovo scenario internazionale. È alla nuova generazione che deve andare il nostro massimo sostegno perché è su di essa che si fonda il nostro futuro e a cui affidiamo le nostre speranze. Guardando al futuro, sono allora convinto che dalla città di Paestum sia nato oggi un nuovo percorso di collaborazione e unità d’intenti, avviato verso la prospettiva di un Mediterraneo e un mondo migliore.
Intervento alla Cerimonia di consegna del Premio Legalità 2013, nell’ambito dello Youth Euro-Mediterranean Forum organizzato dal Comitato Atlantico Italiano a Paestum, 24-26 maggio 2013.